Ue: Cia, direttiva su emissioni inquinanti non penalizzi sistema produttivo

Più risorse e meno burocrazia per sostenere allevamenti e traghettarli verso sostenibilità
Secondo Cia, per mettere nelle condizioni il sistema allevatoriale italiano di raccogliere la sfida europea per un’economia a inquinamento zero, occorre dotarlo degli strumenti necessari ad aumentare la competitività e perseguire l’ambizioso piano di Bruxelles. Allo stesso tempo, si richiedono tempistiche meno rigide rispetto a quelle previste (il 2027 la deadline di attuazione della direttiva), in modo da permettere agli operatori una piena transizione green.
Mettere sullo stesso piano gli allevamenti nazionali (piccole e medie imprese) agli impianti industriali, rischia di sottoporre ulteriormente il sistema allevatoriale al giudizio negativo da parte dell’opinione pubblica. Bisogna ricordare gli enormi passi avanti fatti sulla strada della sostenibilità, della riduzione delle emissioni e del benessere dei capi.
Migliorare la qualità e la sostenibilità degli allevamenti è, ormai, obiettivo condiviso di tutte le aziende zootecniche, che da tempo operano con la massima attenzione alla tutela dell’ambiente. Grazie all’applicazione delle migliori tecniche disponibili e all’ottimizzazione delle materie prime utilizzate, le nostre stalle puntano, infatti, al raggiungimento del miglior livello di protezione possibile per la salute dei cittadini.
Cia auspica, dunque, la definizione di strumenti finanziari coerenti e adeguati per sostenere economicamente gli imprenditori chiamati a nuovi futuri investimenti e oneri amministrativi. Questi interventi sono ritenuti indispensabili affinché il settore zootecnico centri pienamente la sfida del Green Deal e continui a essere competitivo nel mercato internazionale.